Secondo me è opportuno vincere la tentazione di prendersela con la sfortuna, mentre è giusto invece riconoscere che la lotteria dei rigori ha premiato la squadra che più se lo è meritato. La Spagna, bisogna ammetterlo, ci è stata superiore per la maggior parte della gara, ha fatto gioco, con la naturalezza di chi ha costruito un progetto, puntando sulla freschezza, sulla gioventù, sulla qualità. L’Italia, è stata, invece, la solita squadra alla ricerca disperata delle sue fragili certezze. Una squadra che ogni volta si è trasformata in corsa, nella speranza di accendersi, di trovare un colpo a sorpresa. E così come De Rossi, escluso nella prima partita, era stato il migliore in campo contro la Francia, così ieri Cassano - il più formidabile dei solisti - è stata l’unica nostra speranza di far barcollare i rivali.
Abbiamo avuto anche un paio di ottime occasioni, ma niente di più di questo.
Ma la verità, è che la Spagna portava ogni volta avanti il pallone, secondo uno schema preciso, e noi cercavamo invece una soluzione, qualsiasi fosse, lì davanti. Con il paradosso finale: l’unica soluzione studiata, mettere Del Piero per fargli tirare il rigore, è stata poi sconfessata dagli eventi, dalla fretta o da una discutibilissima scelta.
Recuperato lo svantaggio dagli undici metri, con la parata di Buffon al quarto tiro degli spagnoli, non era logico giocarsi la carta Alex, invece di mettersi nella condizione di non poter sfruttare le sue qualità anche sui rigori? Ha senso tenere i migliori specialisti alla fine, rischiando poi di non potersene servire?
Resta il rimpianto, è vero, dell’assenza di Pirlo. Ma resta anche la sensazione di un gruppo che in quattro partite non ha mai troppo convinto, senza neppure un gol degli attaccanti: e anche questo dà la cifra di quanto sia stato avventuroso il nostro Europeo.
A Donadoni resta l’amarezza di aver perso molte occasioni della sua carriera ai calci di rigore: il Mondiale del ‘90 (quando fu proprio lui a sbagliare), il Mondiale del ‘94 (quando era in campo). Però un calcio di rigore parato, quello di Buffon a Mutu, aveva già salvato l’Italia dall’eliminazione dopo due partite.
Forse stavolta avevamo chiesto troppo a quella che, secondo molti, è solo una questione di sfortuna.
Dite la vostra.......
3 commenti:
sicuramente nn è stata colpa della sfortuna!è solo che nn siamo più quelli di 2 anni fa!è stato talmente bello che credevamo di essere imbattibili ma il campo ci ha dato torto!i motivi potrebbero essere 1000 ma bisogna farsene una ragione e dire che è stato giusto tornare a casa!per citare una frase storica:
AMM AKKIAPPAT E SKIAFF!
ora bisogna resettare tutto e pensera di mettere un'altra stellina sulla maglia tra 2 anni!
cmq sempre:FORZA AZZURRI!
Tanti auguri Sariiiinnnnn!!!!!!
Una ragazza della curva B
augurissimiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii:)
Posta un commento